Parte 3: dagli Anni ’80 ad Oggi
Il 15 novembre del 1971 venne presentato il primo vero microprocessore ad uso commerciale, creato da Federico Faggin e Marcian Hoff. Un’invenzione epocale sulla quale si basa tutta la tecnologia dei nostri giorni e che cambiò il mondo, anche nel campo audioprotesico.
A questa invenzione si aggiunse la compressione dell’ampiezza multi-canale che, elaborata dal ricercatore Edgar Villchur, ha permesso di regolare i suoni in modo tale che quelli più intensi venissero indeboliti e quelli deboli intensificati.
Il primo apparecchio acustico digitale
Nel 1982, presso la Citi University di New York venne creato il primo apparecchio acustico digitale. Esteticamente si trattava ancora, però, di una sorta di radiolina collegata ad un minicomputer da una parte e all’orecchio tramite un filo dall’altra. Il principale problema era, tuttavia, il peso: erano quasi impossibili da spostare.
Nel 1987 la ReSound Corporation immise sul mercato il primo apparecchio ibrido digitale-analogico, posizionato dietro l’orecchio. Questi dispositivi avevano molti vantaggi, permettevano di memorizzare i parametri di funzionamento e di essere impostati per diversi ambienti acustici. Fu un enorme successo commerciale che portò altre società ad investire nel settore.
Nel 1995 venne sviluppato il primo apparecchio acustico interamente digitale, inizialmente distribuito soltanto nei centri di ricerca audiologica e commercializzato solo nel 1996.
L’evoluzione degli apparecchi acustici
Oggi gli apparecchi acustici digitali sono stati miniaturizzati, sono alimentati da batterie ricaricabili e permettono di regolare autonomamente il suono, adattandosi agli ambienti e sfruttando la binauralità. Qualche anno fa gli apparecchi acustici Made for iPhone sono stati introdotti dalla ReSound per consentire di effettuare lo streaming di telefonate, musica e video direttamente dai dispositivi iOS. Con le ultime versioni queste possibilità si sono estese anche agli smartphone Android.
I dispositivi acustici sono in continua e costante evoluzione, così come le strumentazioni per una loro corretta regolazione. Le ricerche in campo audiologico non si sono mai fermate. Far sentire bene chi non può è un obiettivo della Sanità pubblica e privata.
Migliorare la qualità della vita dei pazienti, offrendo sempre le migliori tecnologie per l’udito ed un servizio dedicato e professionale è la mission degli specialisti dell’udito CSQ.