Il riconoscimento dell’unicità dell’orecchio fu stabilito prima che Sir Francis Galton stabilisse, nel 1892, che le impronte digitali di ogni persona erano individuali. Il merito è del francese Armede Joux, moderno pioniere dello studio delle orecchie, con un articolo sulla Gazette des hopitaux de Paris quarant’anni prima della scoperta di Galton.
Oggi un team di ricercatori ha sviluppato un algoritmo informatico che sembrerebbe ottenere un incredibile tasso di successo nell’identificazione degli individui.
“Quando nasci, il tuo orecchio è completamente formato. Il lobo scende un po’, ma nel complesso rimane lo stesso. È un ottimo modo per identificare le persone“, ha affermato Mark Nixon, informatico dell’Università di Southampton e leader della ricerca. Nixon e il suo team hanno presentato un documento alla IEEE Fourth International Conference on Biometrics che affermava l’identificazione individuale con una precisione del 99,6%.