Il calo di udito monolaterale non viene compensato dall’orecchio sano
Molte persone che soffrono di un calo di udito monolaterale (cioè da un solo lato) tendono a sottovalutare il problema. Questa sottostima deriva dal fatto che in ambienti tranquilli e con poche persone riescono comunque a comprendere i dialoghi o a sentire determinati rumori.
Inoltre, c’è una diffusa convinzione, errata, secondo la quale gli stimoli uditivi che raggiungono l’orecchio sano sono sufficienti a compensare il deficit dell’altro lato.
Una recentissima ricerca svolta presso l’Università Ludwig Maximilian di Monaco di Baviera, guidata dal neurobuologo Dott. Conny Kopp-Scheinpflug dimostra il contrario.
La trasmissione degli impulsi sensoriali al cervello
Gli impulsi sensoriali vengono trasportati al cervello tramite gli assoni. La velocità con cui gli assoni trasmettono il segnale dipende dalla guaina mielinica che li avvolge: più è spessa, più è efficiente la trasmissione.
Gli esperimenti hanno mostrato che solo le guaine mieliniche degli assoni relativi all’orecchio sano erano rinforzate.
I risultati suggeriscono che gli assoni imparano individualmente, non passando informazioni dall’uno all’altro.
L’importanza di ripristinare un’esperienza sensoriale equilibrata
La mancanza di una compensazione monolaterale sottolinea l’importanza di ripristinare un’esperienza sensoriale equilibrata in entrambe le orecchie per tutta la durata della vita di un individuo.
Un calo di udito monolateale può essere molto debilitante, compromettendo:
- comprensione dei dialoghi nel rumore
- incapacità di localizzare la fonte sonora
- acufeni
- affaticamento uditivo
- sensazione di “vuoto” ambientale
L’impatto sulla vita quotidiana
Questi aspetti possono influire negativamente su molti aspetti della vita familiare, lavorativa e sociale dell’individuo.
Fonte: audiology-worldnews.com – PNAS/EurekaAlert – 2024 Proceedings of the National Academy of Sciences