Parte 2: Dal Primo Novecento agli Anni ‘70
Nei primi anni del XX secolo venne introdotta nel campo degli apparecchi acustici la “nuova” tecnologia delle valvole termoioniche, grazie all’ingegnere navale statunitense Earl Hanson. Il suo sistema era notevolmente più piccolo dei suoi predecessori e pesava “solo” 3 Kg. Oggi può sembrare incredibile, ma questo fu il vero primo apparecchio acustico abbastanza leggero da essere trasportato. La sua commercializzazione iniziò poco dopo negli USA e in Inghilterra.
Verso la metà degli anni ’30 vennero prodotti i primi modelli indossabili, sempre a valvole. Si trattava comunque di oggetti ancora molto pesanti e decisamente poco pratici.
Il primo prototipo di transitor
Si dovette aspettare fino al primo prototipo di transistor creato nei Bell Laboratories nel 1947 per trovare una valida alternativa alle valvole, le quali erano, oltre che ingombranti, molto fragili. Dopo una prima produzione di apparecchi acustici a transistor, però, si scoprì che questi duravano ancora meno delle valvole a causa dell’umidità e si rompevano dopo poche settimane. La causa di ciò era il calore del corpo umano. Fu necessario quindi riprogettare i transistor con un efficace rivestimento. Nel 1952 venne finalmente presentato il primo apparecchio acustico completamente a transistor, che non presentavano i problemi dei predecessori.
Com’erano i primi apparecchi acustici?
Per oltre vent’anni, fino alla fine degli anni ’70, questa rimase la tecnologia su cui si basavano gli apparecchi acustici, che, per quanto di dimensioni ridotte rispetto a quelli a valvole, restavano molto ingombranti. Somigliavano a delle scatole, che per quanto piccole, dovevano essere indossate alla cintura o sotto ai vestiti tramite delle apposite bretelle ed erano collegate all’orecchio con un lungo filo che terminava con un auricolare piuttosto vistoso.
Poi, negli anni ’70, arrivò il microprocessore…